1 thought on “La città di transizione

  1. Che cos’è la transizione?

    I governi non riescono ad affrontare i problemi ecologici e continuano a fare danni. Loro si muovono troppo poco o tardi. Loro hanno fatto cose per cambiare la situazione ma hanno fallito. La situazione ecologica è molto importante e urgente, si deve agire a partire da livelli differenti dei nostri sistemi sociali. La comunità è essenziale in una città : si appoggia sulle comunità del passato e la solidarietà. Quando la gente è cosciente, reagisce e il movimento prende vita. Si parte del piccolo per attingere il grande cambiamento. Cinquanta paesi hanno cominciato ad evolversi.

    Dobbiamo immaginare la transizione come un percorso. Si fa in tre fasi : la testa, il cuore e le mani. La testa è la rappresentazione di che cosa sta succedendo e perché. Ci sono i problemi dell’energia e delle emissioni, delle risorse, del clima, della biodiversità, dell’economia, della democrazia, della cultura e della sovrappopolazione. E importante capire lo scenario, che è una specie di porta d’ingresso obbligatoria e principale. Se la gente non capisce i problemi, è difficile riuscire a trovare vere soluzioni. La fase della testa è guidata dal metodo scientifico, efficace per capire il mondo e dal pensiero critico.

    La fase del cuore è legata alla psicologia. Il movimento ecologico non dice tutto per non far paura e spaventare la gente. Ma le persone che vogliono cambiare il mondo e agire, devono informarsi su la gravità ecologica dunque è difficile per loro vedere la realtà di fronte a loro.

    La fase delle mani è la domanda di quello che devono fare. L’errore che non dobbiamo fare è quello di agire senza sapere e capire il processo chiamato “testa e cuore” perché altrimenti agiamo male. Siamo pronti a passare all’azione solo se siamo perfettamente coscienti della situazione e se prendiamo un passo indietro.

    Per inoltrarsi nella transizione, bisogna osservare gli errori del passato. I sistemi non funzionano come si pensa che sia, loro sono contro-intuitivi. Si ha aggravato la situazione pensando migliorarla. Dobbiamo trovare una soluzione che funziona per ogni settore (scuola, agricoltura…) nel mondo.

    Per cominciare la transizione, ci sono due maniere di fare. In primo luogo, ci sono i facilitatori, un gruppo che cerca di aiutare altre persone per sviluppare la transizione. Poi, c’è la partecipazione, la quale significa che ognuno fa un gesto al suo proprio livello. Insomma, la transizione si basa su la libertà, la responsabilità e la solidarietà.

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